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ORDINANZA STORICA DELLA CORTE D’APPELLO DI TORINO:
LA CORTE COSTITUZIONALE CHIAMATA A PRONUNCIARSI SULL’ IMPORTO «DA FAME» DELLA PENSIONE DI INABILITÀ

E' il titolo dell’articolo pubblicato sulla rivista trimestrale Prospettive Assistenziali n.206 de 2019.
Per la prima volta la Corte costituzionale è chiamata a pronunciarsi sull’importo della pensione di inabilità, meno di 300 euro al mese. Un importo definito dalla Corte d’Appello di Torino, che ha mandato la questione alla suprema Corte, «non certamente sufficiente a garantire all’appellante il soddisfacimento dei più elementari bisogni della vita». La causa di partenza contro l’Inps è stata patrocinata dall’Utim (associazione aderente al Csa – Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base); se la Corte costituzionale confermasse l’importo come incostituzionale sarebbe una rivoluzione per tutte le persone con disabilità grave inabili al lavoro e sprovviste dei mezzi per vivere.

Categorie protette: le modalità di assunzione


 

Interessante articolo, sull'assunzione obbligatoria di disabili, pubblicato sul sito Studio Cataldi.

Qui l'articolo

 

ENNESIMA PRONUNCIA DELLA GIUSTIZIA CIVILE 

LA RETTA DEL RICOVERO IN RSA ERA A CARICO DELL’ASL PERCHE' PRESTAZIONE PREVALENTEMENTE DI NATURA SANITARIA, ORA USL TOSCANA CENTRO DEVE RIMBORSARE 65.752 EURO

 

Con la Sentenza 107/2019 pubblicata il 16/07/2019 il Tribunale di Prato, Sezione lavoro, ha accolto il ricorso degli eredi di una paziente anziana, ricoverata in una R.S.A., condannando l’AZIENDA USL TOSCANA CENTRO a rimborsare l’importo di €65.736,34 corrispettivo delle rette pagate. Oltre il rimborso delle rette pagate l’USL è stata condannata anche al pagamento delle spese di lite in complessivi €5800,00 oltre IVA, CPA e rimborso forfettario come per legge.

La difesa dell’USL configurava, addirittura, il ricovero della sig.ra ------ come di natura meramente socio assistenziale per le quali non era previsto alcun onere a carico del SSN. Con questa tesi all’anziana non autosufficiente, come tale già riconosciuta dall’INPS in quanto titolare di indennità di accompagnamento, si vuole persino negare la prestazione sociale a rilevanza sanitaria dell’area residenziale prevista dai LEA. (Livelli Essenziali di Assistenza definiti dal DPCM 14.2.2001).

INTERVISTA CON IL PROFESSOR WALTER FOSSATI

già docente di politica sociale all’ E.S.A.E. di Milano, in merito alla sentenza del T.A.R. per la Lombardia N. 01545 dell’anno 2019

 

Ci vuole ricordare quale è stato il motivo del ricorso al T.A.R. ?

I ricorrenti hanno impugnato il Regolamento I.S.E.E. adottato dal Consiglio Comunale di Vigevano.

In particolare, essi hanno chiesto al T.A.R. per la Lombardia che venissero censurati  gli articoli 93, 90 e 92 del Regolamento.

CONDANNATO IL COMUNE DI VIGEVANO

 

La Terza Sezione del TAR per la Lombardia con la Sentenza 01545 pubblicata in data 05/07/2019 ha accolto il ricorso proposto dall'Associazione LEDHA e i Sig.ri -OMISISS- e -OMISSIS- (disabili gravi, inseriti in una struttura residenziale), tutti rappresentati e difesi dall'Avv. Francesco Trebeschi, contro il Comune di Vigevano.

I ricorrenti avevano chiesto l'annullamento del regolamento ISSE approvato con delibera di Consiglio comunale n. 75 del 21 dicembre 2015, nella parte in cui prescrive le condizioni affinché il Comune stesso possa intervenire nell’integrazione delle rette dovute alle strutture residenziali che ospitano disabili (articoli 92, 93, 94).

 

Mozione generale Anffas

Condividiamo integralmente la Mozione Generale dell'Anffas

I diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari se non sono resi esigibili diventano gentili concessioni
 

 

IL T.A.R. per la Lombardia ribadisce la “Libertà della scelta”

Nei mesi scorsi, il  Tribunale Amministrativo Regionale – T.A.R. per la Lombardia ha pubblicato tre sentenze di rilevante importanza giuridica.

Nelle sentenze di cui si tratta,  viene richiamata la normativa esistente e ribadito che le persone con disabilità o anziane non autosufficienti hanno il diritto di scegliere il servizio,  per la cura e la riabilitazione sociosanitaria.

Sull’argomento, abbiamo interpellato il prof. WALTER FOSSATI, già docente di politica sociale all’E.S.A.E. e nostro abituale collaboratore.

Lo intervistiamo ponendogli alcune  domande, allo scopo di chiarirci il significato dei pronunciamenti del T.A.R..

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