CAMPAGNA INFORMATIVA SUI DIRITTI ESIGIBILI delle persone con handicap in situazione di gravità
Ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria” emanato a seguito degli accordi intervenuti tra il Governo, le Regioni a statuto ordinario e speciale e le Province autonome di Bolzano e Trento, le cui norme sono cogenti in base all’articolo 54 della legge 289/2002, il Servizio sanitario nazionale ed i Comuni sono obbligati a garantire, fra l’altro, i seguenti servizi:
- i centri diurni indicati come «prestazioni diagnostiche, terapeutiche e socioriabilitative in regime semiresidenziale per disabili gravi». Gli oneri sono a carico della Asl nella misura minima del 70%;
- “le prestazioni terapeutiche e socioriabilitative in regime residenziale per disabili gravi” (con rette a carico delle Asl nel limite minimo del 70%).
In base ai Lea, dunque, le persone sopra indicate hanno il diritto pienamente e immediatamente esigibile alle prestazioni sociosanitarie semiresidenziali (centri diurni) e residenziali (comunità alloggio o strutture analoghe). Detti diritti devono essere attuati dalle Asl e dai Comuni singoli o associati, che non possono negare o ritardare le prestazioni nemmeno con il pretesto della mancanza di finanziamenti o di personale. L’esigibilità delle succitate prestazioni è stata confermata anche dalle sentenze del Tribunale di Firenze n. 1154/2010, del Tar della Lombardia n. 784 e 785/2011 e del Tar della Toscana n. 694/2011.
Come ottenere l’attuazione dei diritti sanciti dai Lea
Com’è ovvio, per ottenere le prestazioni alle quali si ha il pieno ed immediato diritto esigibile ai sensi delle norme citate, occorre che la richiesta sia non solo precisa, ma anche formulata in modo da essere sicuri che il responsabile dell’ente (non questo o quell’operatore) l’abbia ricevuta.
Pertanto occorre che l'interessato e/o chi lo rappresenta invii una richiesta scritta con lettera raccomandata A/R congiuntamente al Direttore generale dell’Asl e al Sindaco di residenza dell’interessato, precisando le prestazioni richieste e la data in cui se ne richiede l’attuazione.
È altresì necessario indicare con precisione i riferimenti normativi in base ai quali i responsabili sopra indicati devono intervenire.
Sul sito (www.utimdirittihandicap.it) sono reperibili fac-simili da utilizzare per la richiesta della frequenza di un centro diurno o di un ricovero in comunità alloggio (o altra struttura analoga).
Cosa possono fare le associazioni
Il primo dovere delle associazioni e dei familiari delle persone con handicap intellettivo dovrebbe essere quello di fornire informazioni corrette ai loro soci e aderenti ed impegnarsi “durante noi” perché:
- vengano realizzate strutture diurne e residenziali in numero adeguato al fabbisogno;
- le comunità alloggio siano collocate nel normale contesto abitativo;
- non siano autorizzati più di 10 posti letto (di cui due per il pronto intervento);
- non siano accorpate con altre nel medesimo edificio;
- non siano autorizzate e/o accreditate dagli enti locali strutture con caratteristiche diverse dalle comunità alloggio come sopra descritte.
Il “dopo di noi” sarà meno preoccupante se “durante noi” sapremo contrastare anche questa nuova tendenza al ritorno strisciante verso i mai abbastanza vituperati “istituti”, quali sono attualmente le Raf (Residenze assistenziali flessibili) da 12 posti in su.
Non dobbiamo accettare passivamente che tutto ciò che le famiglie e le loro associazioni hanno conquistato venga rimesso in discussione.
A QUESTO RIGUARDO INVITIAMO AD ADERIRE E A SOSTENERE LA PETIZIONE POPOLARE NAZIONALE (reperibile sul nostro sito a questo link) |
Impegnarci a trasmettere la conoscenza delle leggi e pretenderne l'applicazione è la sola strada che ci può rassicurare sul “dopo di noi”
.La corretta informazione è necessaria anche per battere l'eterno ritornello della mancanza di risorse. Si vedano in proposito il mensile di informazione su sanità e assistenza nonché gli articoli “Petizione popolare nazionale per l’attuazione dei Lea: la nostra controproposta al disegno di legge–delega del Governo per la riforma del settore assistenziale” e “Una prima risposta al pretesto della scarsità delle risorse economiche indispensabili per le esigenze vitali delle persone non autosufficienti” pubblicati sul n. 175, 2011 di Prospettive assistenziali.
La succitata documentazione e consultabile sul sito www.fondazionepromozionesociale.it